La purchiacchella, è il nome dato dai napoletani ad un’erba aromatica, molto conosciuta nel sud dell’Italia: la portulaca Oleracea, appartenente alla famiglia delle Portulacaceae. Si tratta di un’erba che cresce spontaneamente e viene raccolta, fin dall’antichità, per insaporire insalate e minestre. È stata per secoli la compagna ideale della rucola e oggi continua ad essere una costante nelle insalate miste domenicali che accompagnano il pranzo domenicale e oggi, per la prima volta anche un distillato ideato da Michele Mascolo titolare della Ditta “L’Alambicco” con sede ad Agerola (NA). Oggigiorno la purchiacchella, dato il largo impiego nelle ricette partenopee, oltre che essere raccolta in modo spontaneo viene anche coltivata da molte aziende agricole, con quella coltivata che però, è proprio il caso di dirlo, non è buona quanto quella selvatica. Si presenta come una pianta erbacea alta non più di 15/20 centimetri da terra ed ha foglie leggermente rigonfie tanto da sembrare quasi una pianta grassa.
La pucchiacchella è anche conosciuta in tutta Europa ed è chiamata in modo diverso da regione a regione. C’è chi ad esempio la chiama erba dei frati per l’antica leggenda che vuole i frati, passando casa per casa per chiedere l’elemosina, regalare alle massaie questa deliziosa erba raccolta nei campi vicino ai conventi.
MOREMoltissime sono le proprietà benefiche attribuite alla purchiacchella e, anticamente, era considerata un vero e proprio rimedio per alcuni tipi di disturbi di salute. Molto usato è infatti il suo infuso, ottimo per lenire i bruciori causati da punture di insetti, per l’acne e anche per l’eczema; basta frizionare la parte più volte al giorno.
MORENumerosi sono i modi con cui preparare questa deliziosa erbetta. Si può utilizzare ad esempio, come abbiamo detto in apertura, per le insalate insieme alla rucola, che è un po’ il suo impiego classico e tradizionale. Spesso è anche aggiunta alle insalate di pomodori, a cui conferisce un sapore decisamente più acidulo e salato.
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